Abhinavagupta

Inutilità dei membri dello yoga

Tra i vari membri dello yoga, l’unico, in conclusione, che possa su tutto ciò, è il ragionamento e nessun altro – il quale genera un cogitare sempre più intimo e acuto.

Le cinque proibizioni (yama) – non uccidere, non mentire, non rubare, non aver rapporti sessuali, il non possesso -, le cinque discipline (niyama), quali l’ascesi, ecc., le varie posture del corpo e i diversi tipi di controllo della respirazione non sono direttamente di utilità alcuna nei riguardi della coscienza, ma sono semplici manifestazioni esteriori (che con essa non hanno nulla a che fare).

Una volta che il sole e la luna, grazie a una costante dissoluzione della mente in Siva, il quale è puro e solo conoscere, si sono dissolti, e il sole vivente, il nostro proprio conoscere, ha raggiunto la dodicesima parte (bhaga), allora e solo allora si può parlare di liberazione.

Abhinavagupta, Tantraloka.