Il nostro pensiero sottomesso all’illusione non può comprendere la vera essenza alla quale si sovrappone l’alternativa di bene e male..ecc. Conoscendo una cosa solo grazie al suo opposto.
Indifferenziata, la Realtà globale è cosi semplice che ci sfugge.
Non dobbiamo dunque cercarla nel prolungamento di una qualsiasi delle nostre attività: non la si può cogliere ne con l’emozione, ne con il pensiero, ne con l’arte, ne con una condotta virtuosa, ne con una ricerca interiore. Religione, teologia, saggezza filosofica, attività artistica, ascesi, in una parola, tutto quello che fa parte di questo mondo artificiale non può condurre all’Innato.
Come in effetti, il differenziato e limitato aiuterebbero a raggiungere il non-differenziato e il senza limiti?
Ma allora in quale modo accedere all’anuttara? Forse con l’abbandono di tutto quello che non è trascendente o altrimenti? Lo troviamo nella liberazione o in quello che prendiamo a torto come schiavitù?
Con la grazia, da lei solamente.
Hymnes de Abhinavagupta