La Kundalini, che la fisiologia mistica indù rappresenta come un serpente che dorme inanellato nelle sue spire alla base della colonna vertebrale, è, nella sua dimensione macrocosmica, la stessa energia pulsante e luminosa con cui Siva manifesta e sostiene l’universo.
Compito dello yogin è “risvegliare” questo serpente abissale, questa potenza celata nel corpo sottile di ciascuno di noi, facendola risalire verticalmente attraverso vari cakra o “ruote” che costituiscono altrettante tappe di una ascensione culminante, alla sommità del capo, nel ricongiungimento con Siva.
In questo libro una grande indologa, Lilian Silburn, ha riunito i passi volutamente frammentari e oscuri sulla kundalini dispersi in numerosi testi dello Sivaismo del Kasmir (denominazione collettiva delle raffinate scuole del Tantrismo non-dualista fiorite alla fine del primo millennio in quell’estrema propaggine settentrionale dell’India), e li ha raccordati componendo un vasto mosaico in cui ogni tessera è elucidata sulla base non soltanto delle conoscenze acquisite in quarant’anni di studi, ma anche di preziose esperienze personali.
Veniamo cosi introdotti alle varie forme della kundalini e ai canali che essa può imboccare, alle iniziazioni in cui il maestro agisce direttamente sulla kundalini del discepolo mettendolo in risonanza con la propria.